La memoria restituita
Uno spazio virtuale per restituire memoria ai bresciani che se ne sono andati nel silenzio al tempo del coronavirus.
Un virus invisibile ha minacciato di rendere invisibili anche le morti che ha decretato senza appello. Ha lacerato famiglie e comunità, strappato affetti e negato anche la pietà ultima a chi se ne è andato, quella dell'addio. L'ha reso impossibile anche per chi, risparmiato dal Covid, ha comunque pagato pesantemente per una pandemia che ha minacciato, oltre alle persone, anche la loro memoria: migliaia di storie si sono concluse senza una preghiera, una parola amica, la presenza dolce e talvolta consolatoria, per le famiglie rimaste nel dolore, di quanti hanno conosciuto, amato, stimato chi non c'è più, o anche solo percorso con loro un tratto di strada.

Restituire una presenza, sia pure simbolica, alle vite, alle storie, insomma, alle persone che in questi mesi terribili ci hanno lasciato senza adeguato congedo. Il valore unico di ciascuna delle vite interrotte, il loro lascito alla collettività, la loro presenza pur nell'assenza.

Cercare, digitandolo, il nome di una persona cara scomparsa è un gesto semplice. E può costituire, idealmente, occasione per riannodare i fili strappati di un'esistenza, rendere omaggio a chi se ne è andato in silenzio, senza campane a lutto, senza addii collettivi, senza processioni e pubblici omaggi alla memoria dei singoli, che insieme costituiscono la memoria di tutti.